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L'Esercito Italiano migra i PC a LibreOffice, l'alternativa open source a MS office
L'Esercito Italiano migra i PC a LibreOffice, l'alternativa open source a MS office
Inviato da GN 20/09/2016 10:39
commenti (11)

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  • Penso che nell'impiego dei calcolatori come in ogni altra cosa sia buona pratica "volare basso". Vedrei assai volentieri la pubblica amministrazione (militare e no) puntare più sull'efficienza nella gestione che sul gigantismo prestazionale dei programmi in se.

    Inoltre, aggiungo che mi stupisce sempre in modo profondo l'irrazionalità di uno Stato, con una base umana che supera i 60 milioni di persone, che non agisce come serve per dotarsi di un "reparto" di sviluppo pubblico centralizzato, altamente efficiente, mirato alle esatte esigenze che deve servire e, per forza di cose vista la "scala" dell'organismo in cui sarebbe inserito, <b>tremendamente economico</b>. Cosa mi sfugge?
  • Lo "sviluppo pubblcio" richiede persone, e nessuno lavora gratis: che senso ha spendere un sacco di soldi per riscrivere suites come Office, che già esistono (e costano comunque meno di quanto costerebbe ri-sviluppare ed in seguito mantenere ed aggiornare un programma proprio)?
  • *pubblico (errore di battitura)
  • Non so, l'impressione che ricavo (office a parte, che esiste già e non richiede esborsi nella versione "open") è che considerando la scala della pubblica amministrazione una squadra anche numerosa di programmatori avrebbe un costo irrisorio rispetto a quello che si spende per adottare programmi "esterni", formare il personale nell'uso di programmi non "mirati" e in continua mutazione, aggiornare l'hardware anche quando non effettivamente necessario. Senza contare che ogni programma generico, per forza di cose, è sovradimensionato rispetto alle funzioni effettivamente necessarie. Non sono un tecnico, quindi ti chiedo: quante persone servirebbero, nell'ipotetica squadra di sviluppatori che vado vaneggiando? Ovvio che siamo nel campo della pura speculazione, perché stiamo parlando d'uno scenario che non diverrà mai reale per le più varie ragioni.
  • Onestamente, non ho i dati necessari per risponderti; ritengo comunque che lo sviluppo di suites come Office possa coinvolgere non meno di qualche decina di persone.

    Il mio ragionamento si basa su varie considerazioni, come ad esempio le seguenti:

    - In generale adottare programmi esterni, soprattutto se vengono stipulati contratti di fornitura e convenzioni, non è assolutamente detto che costi più dello sviluppo integrale di un programma specifico (anzi, ho motivo di credere che valga il contrario).
    - Non ha molto senso, soprattutto nel caso di suites come Office, impiegare gruppi probabilmente anche numerosi di persone per re-inventare la proverbiale acqua calda.
    - Le suite Office sono di solito estremamente modulari: se un modulo specifico non serve, è possibile non installarlo o, in molti casi, è disponibile addirittura una distribuzione della suite - più economica - priva dello specifico modulo.
    - Office ha molte alternative open-source, per cui se si vuole una suite personalizzata basta prendere una qualunque di quelle e modificarla, spendendo molto meno in termini di tempo e risorse rispetto a quanto richiederebbero progettazione e realizzazione integrali della suite.
  • Sono d'accordo con AldoBaldo, office forse non conta, però è pieno di servizi governativi che beneficerebbero di programmatori professionisti nel governo. Un sacco di siti dell'amministrazione pubblica sono terribili.
    Probabilmente però bisognerebbe appaltare questo tipo di cose, e appalti = corruzione nel nostro stato.
  • Mmm, basta guardare ad esempi a livello regionale per scoprire che forse non è una buona idea. Nel Friuli Venezia Giulia ad esempio abbiamo l'INSIEL, ti basta sentire le testimonianze di alcuni clienti nella pubblica amministrazione o di dare un'occhiata ai costi di sviluppo per capire che forse non è una buona idea...
  • E' senz'altro un argomento che mi interessa, però temo che così come lo sto ponendo sia fuori tema in questa sede, quindi accolgo la tua risposta e non spingo oltre la mia curiosità.
  • Io uso ancora OpenOffice, non mi servono strumenti da office automation particolari, giusto leggere e scrivere qualche testo.
    Non sono convinto della filosofia open source, in quanto penso che anche un programmatore ha bisogno di guadagnare, e sviluppo di software importanti, sono giustificati e accelerati da un guadagno "posso investire milioni per un progetto se poi ne guadagno molti di più". Scelgo open source per legalità, non sono disposto a pagare e non voglio prodotti pirata.
  • Testo quotato

    penso che anche un programmatore ha bisogno di guadagnare


    Giustissimo, ma lavorare su open source != lavorare gratis. Progetti di grandi dimensioni (distribuzioni linux come Ubuntu e RedHat, ma penso anche libreoffice e altri) guadagnano vendendo supporto tecnico e in vari altri modi: https://en.wikipedia.org/wiki/Business_models_for_open-sour ...
  • Io uso LibreOffice da diversi anni e mi trovo piuttosto bene; l'unico problema è a volte la conversione di documenti docx esistenti.