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Recensione Programmazione nella pratica Kernighan & Pike - Manuali

Programmazione nella pratica Kernighan & Pike

A cura di:


  Un primo giudizio
Il libro di Kernighan e Pike è straordinariamente denso di ottimi consigli e metodi di lavoro, saggiamente organizzati e sempre adeguatamente motivati; i capitoli si svolgono dinnanzi al lettore senza mai perdere di vista i tre punti paradigmatici del libro: semplicità, chiarezza, generalità.
Loriginalità di contenuti e la chiarezza espositiva fanno di Programmazione nella pratica è uno strumento prezioso, una guida indispensabile che posso consigliare agli autodidatti e agli studenti che hanno frequentato qualche corso di programmazione e vorrebbero aumentare le proprie competenze, a quelli che scrivono programmi più come supporto alla propria attività che come professione vera e propria e per i programmatori di professione che non hanno mai chiarito del tutto certi argomenti durante il corso dei loro studi o che desiderano un aggiornamento. È sconsigliabile ai programmatori alle prime armi, per i quali è preferibile un manuale di programmazione tradizionale.



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Copertina del libro Programmazione nella pratica



  Introduzione
Avete mai

     perso un sacco di tempo per codificare lalgoritmo sbagliato?
     usato una struttura dati troppo complicata?
     controllato un programma dimenticandovi di considerare un problema ovvio?
     perso un giorno cercando un bug che avreste dovuto trovare in cinque minuti?
     avuto necessità di un programma tre volte più veloce che utilizza meno memoria?
     faticato per spostare un programma da una workstation a un PC o viceversa?
     tentato di effettuare una piccola modifica in un programma di qualcun altro?
     riscritto un programma perché era incomprensibile?


Con queste frasi volutamente provocatorie si apre la Prefazione a Programmazione nella pratica. In effetti, questi inconvenienti accadono sempre ai programmatori, ma nonostante ciò argomenti come il testing, il debug, la portabilità, le prestazioni, le scelte di progetto e lo stile in sintesi, la pratica della programmazione di solito non costituiscono mai il cuore dei corsi di informatica o di programmazione. Molti programmatori li apprendono un po a casaccio mentre fanno esperienza, altri non li conoscono affatto.
Lo scopo che gli autori di questo libro si sono prefissati è quello di fornire al lettore gli strumenti adatti per muoversi agilmente nella programmazione senza perdere di vista i principi basilari che costituiscono le fondamenta del buon software:
  • semplicità che permette di mantenere i programmi brevi e maneggevoli
  • chiarezza che li rende facilmente comprensibili sia agli utenti, sia alle macchine
  • generalità, ossia la capacità di funzionare bene in molte diverse situazioni

  Gli autori
Gli autori non hanno decisamente bisogno di presentazione. Brian W. Kernighan, assieme a Dennis M. Ritchie, è il creatore del linguaggio C, nonché autore di numerosi libri sul linguaggio stesso, su Unix e su tools come Awk. Rob Pike è stato alla guida degli architetti e implementatori dei sistemi operativi della Lucent Technologies, Plan 9 ed Inferno, e negli ultimi anni si è dedicato agli strumenti per la generazione automatica del codice. Attualmente, Kernighan e Pike lavorano al Computer Science Research Center dei Bell Laboratories.


  Panoramica sul libro
La maggior parte dei programmi analizzati nel libro è scritta in C, con un certo numeri di esempi in C++ e Java e alcune brevi digressioni nei linguaggi di script. La scelta del linguaggio dipende dal problema: i sistemi operativi sono scritti meglio in un linguaggio efficiente e senza restrizioni come C e C++; prototipi veloci sono ottenibili più facilmente con un interprete o un linguaggio di script come Awk e Perl; per le interfacce utente è da preferire Java. Esiste un importante elemento pedagogico insito nella scelta di un linguaggio per gli esempi riportati nel libro: esattamente come nessun linguaggio risolve tutti i problemi altrettanto bene, così nessun linguaggio è migliore degli altri per la presentazione di tutti gli argomenti. Per questo motivo, Programmazione nella pratica spazia da C, C++ e Java a linguaggi meno conosciuti come Perl e Awk. In ogni caso, la maggior parte delle lezioni è indipendente dal particolare linguaggio di programmazione adottato: molte delle tecniche utilizzate per rendere efficiente un programma possono essere applicate in qualunque linguaggio.


  Argomenti trattati
A questo proposito, riporto qui di seguito gli argomenti trattati nel libro:
  • debugging: trovare bug rapidamente e metodicamente
  • test: garantire che il software funzioni in modo corretto e affidabile
  • prestazioni: rendere i programmi più veloci e compatti
  • portabilità: assicurarsi che i programmi funzionino su diverse piattaforme senza richiedere modifiche sostanziali
  • design: decidere quali sono gli algoritmi e le strutture dati più adatte bilanciando obiettivi e vincoli
  • interfacce: usare astrazione e mascheramento dell'informazione per controllare le interazioni dei componenti
  • stile: scrivere codice che, oltre a funzionare, sia elegante e di piacevole lettura
  • notazione: scegliere linguaggi e strumenti che sfruttino a fondo le possibilità delle macchine

  Dati tecnici
Titolo: Programmazione nella pratica
Autore: Kernighan, B. W. & Pike, R.
Edizione: Milano, Addison Wesley Longman 1999
ISBN: 88-7192-072-4
U.R.L.: http://www.addison.it

Prezzo di copertina: 29,95
Numero pagine: 299

Giudizio complessivo: 9/10