La storia del Software libero
Per aggirare le limitazioni imposte dalle leggi sul diritto d’autore, negli anni ottanta nacque il software libero. Fu proprio il programmatore Richard Stalllman che formalizzò il concetto di software libero, basato sulla libertà di scambio delle idee e dei codici, oppenendosi in tal modo al software proprietario con quello di Windows, oppure i prodotti di elaborazione grafica della Adobe, e i programmi dei contenuti multimediali della MacroMedia. Stallman, nel 1984, ideò la creazione di un nuovo sistema operativo, diverso da Unix, lo chiamo GNU ( Gnu’s Not Unix ). I software di questo nuovo sistema operativo era aperto a tutti, chiunque poteva esaminare e modificare i codici sorgenti. Non esisteva il copyright o il diritto d’autore. Tra tutte le licenze del software libero, la più importante è la GPL ( General Public Licence ), chiamata anche copyleft. Questa licenza permette di modificare i codici sorgenti a patto che i derivati o le modifiche rimangano rilasciati sulla base dei medesimi termini e che tutte le modifiche vengano documentate. Sfortunatamente esistono i pirata dei software, i quali utilizzano gli stessi codici prelevati da un programma per poi crearne uno ( pressoché identico ) a pagamento.