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Grafene diventa una realta per i chip marchiati IBM
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Grafene diventa una realta per i chip marchiati IBM

Grafene e nanotubi in carbonio: sono i materiali alternativi al silicio per la realizzazione dei microprocessori che costituiscono il motore intelligente dei personal computer. I ricercatori li stanno testando da tempo per superare i limiti (a tendere) degli attuali chip in fatto di prestazioni, efficienza energetica e costi di produzione su larga scala; quelli di IBM Research sono arrivati per primi (lo documenta uno studio pubblicato su Nature Nanotechnology) a capire come produrre componenti basati su transistor a nanotubi al carbonio (singoli fogli di atomi di carbonio arrotolati in forma cilindrica che derivano dalla combinazione di metalli e semiconduttori) e capaci di garantire prestazioni di 5-10 volte superiori a quelle oggi offerte dai circuiti di silicio.

Rispetto agli esperimenti finora condotti su questo materiale, gli scienziati di Big Blue hanno scoperto il modo di aggregare i nanotubi su un substrato, attraverso uno scambio chimico di ioni, ottenendo una densità 100 volte maggiore. Riuscendo nell'impresa di costruire un prototipo di chip con oltre 10mila elementi basati su nanotubi al carbonio e aprendo quindi le porte, come ha confermato Supratik Guha, direttore del Physical Sciences di IBM Research, alla produzione a costi sostenibili di componenti ricchi di miliardi di transistor nell'ambito di un'infrastruttura a wafer tradizionale.

Intel, da parte propria, ha assicurato di recente come l'evoluzione della tecnologia al silicio utilizzata per fabbricare i chip che oggi equipaggiano computer, tablet e smartphone consocerà presto una forte accelerazione. Dai processori con transistor da 22 nanometri e 1,4 miliardi di transistor attualmente sul mercato (la famiglia Ivy Bridge) si arriverà prossimamente ai prodotti 14 nanometri "Broadwell" (previsti tra il 2014 e il 2015) e in futuro alla soglia (forse invalicabile) dei 5 nanometri.


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  • Che figata!
  • :Q____ Ok, sul fatto dei costi di produzione ridotti, ma siamo proprio sicuri che per l'utenza finale ci sia un'abbasso dei prezzi, oppure è come sempre, che qualcosa di nuovo viene a costare il doppio?
  • Poco ma sicuro, almeno per il momento, è una tecnologia mirata a svilupparsi ancora. Quando venne scoperto il grafene scoppiarono tante di quelle idee con cui si poteva sfruttare, gli schermi pieghevoli trasparenti :sbavo: Magari tra quanlche anno ci scodelleranno un processore trasparente che si illumina durante i calcoli XD (giusto una boiata a caso) e magari costerà come quelli attuali ma sarà prodotto in serie abbassando notevolmente i prezzi, per adesso pero rimane ovviamente una tecnologia sperimentale dedica solo a pochi (scusate non è la stessa storia degli SSD?!)