Mi ritrovo con la frase di Xaratroom: "Reputo il nucleare sicuro ma non reputo sicuro il nucleare in Italia"
Il vantaggio indubbio del nucleare è che non contribuisce all'inquinamento atmosferico di CO2, polveri sottili e cambiamento climatico, cose prodotte delle fonti di energia basate su combustibili fossili.
E a differenza delle rinnovabili è continuo e, tutto sommato, ormai piuttosto sviluppato.
Certo c'è il problema scorie che non è del tutto risolto sul come e dove stoccarle (c'è chi le mette sotto terra, chi le tratta) e non è da poco.
Il problema sicurezza è secondo me meno incisivo oggi con le nuove tecnologie, i due incidenti famosi sono Chernobyl e Three Mile Island.
Il primo aveva tecnologie da comunismo di guerra, con spago e scotch in un capannone praticamente, oltre che tecnici incompetenti; il secondo semplicemente era una centrale di 30 anni fa e ai tecnici non sono arrivate le opportune informazioni per gestire l'incidente che fra l'altro non è stato evidente ed esteso come Chernobyl.
Sarebbe anche interessante proseguire la ricerca sulla Fusione Fredda, gli ultimi studi (gli esperimento di Arata e il rapporto 41 per esempio) sembravano promettenti.
Ah, è ovviamente è indubbio che il punto di arrivo deve essere una fonte di energia rinnovabile, anche per evitare di dipendere da una qualsiasi materia primaria ad esaurimento (sia esso il palladio, l'uranio o il carbone indipendentemente dai danni o non danni che possono creare).
Ultima modifica effettuata da netarrow il 11/01/2011 alle 21:24 |