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Dagli appunti di elettrotecnica dell'anno scorso, trovati casualmente sotto una pigna di libri e quaderni:
Testo quotato
Apparendo i matriciali scritti
in sul nero bigio manto di
chiaro velato, ecco'l Gajani
che sollazzando s'impingua degli
spauriti lor pallidi visi.
E saltellando e puntellando quei
sciatti e sabbiosi cadenti calzoni
s'immette guardingo in soling'apertura.
Li squadra, ci squadra, e parte spedito:
nessuno ancora capisce l'ordito
di suoi farfuglianti sproloqui mordaci.
Tensioni, correnti e circuiti veraci,
fili, bipoli, matrici e vettori.
E si colma repete d'atroci dolori
la zucca ch'a stento contiene
il "banale" e l'"allora" di stoici
pelati ch'a turno tormentan il
quieto studiare con strani mirati
lor sciatti teoremi. "Su dunque!"
inveisce - "Seguite" ci dice. Ed'ora
si volta e persevera invano.
Non solo paziente, m'accorto e
sagace, il cipollin cicceggia per
farci scoprire il divino suo
volto. E quindi, di retti e di Storti,
lor tutti ricordano...
SPARSE TABLEAU ANALYSIS!
Note per il lettore:
- il nome del professore è Giancarlo Storti Gajani;
- il "cipollin" era l'esercitatore;
- il "divino" è l'appellativo con cui gli assistenti di laboratorio si riferiscono ai professori di elettrotecnica (tutti indifferentemente, a quanto pare);
- lo "stoico pelato" era il professore di fisica.
Notate la curvatura dei primi versi (da leggere tutti d'un fiato: apparendoimatricialiscritti) e la cadenza giambica dei seguenti (sciàtti sabbiòsi cadénti calzòni) che ritmano la descrizione comica e grottesca.