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Perchè le cose nella nostra scuola italiana stanno andando sempre peggio
PieroTofy.it Blog Blog sulla programmazione

27 Febbraio 2009

  Perchè le cose nella nostra scuola italiana stanno andando sempre peggio

Immagine Perchè le cose nella nostra scuola italiana stanno andando sempre peggio

"Ci auguriamo che anche il laboratorio di informatica possa trovare spazio tra le attività, anche se vorrà convenire che esso non costituisce, soprattutto nella scuola primaria, un insegnamento prioritario.", questa la parte più preoccupante (è proprio il caso di dirlo) della risposta alla Faq numero 23 della guida alla riforma scolastica pubblicata sul sito del Ministero della Pubblica Istruzione.

http://www.mrwebmaster.it/news/scuola-informatica-non-priorita_2499.html

[b]Ma stiamo scherzando?[/b] Il livello d'informatizzazione degli italiani è già disastrosamente basso in confronto alle altre nazioni sviluppate, vogliamo ridurre ulteriormente il già precario insegnamento dell'informatica invece che puntare su quello che è lo strumento di lavoro per praticamente tutto il settore terziario?

Sto facendo volontariato in una scuola elementare pubblica negli Stati Uniti in questo periodo per una classe di psicologia. E i bambini di 6 anni vengono portati [b]regolarmente[/b] in laboratorio di informatica, dove svolgono attività didattiche tra giochi numerici e logici, oltre ad imparare l'uso del computer e della navigazione in internet. Questi pargoli cresceranno con un passo in avanti rispetto ai nostri perchè avranno già immagazinato certi processi logici nella loro testa, mentre i nostri invece si troveranno a dover recuperare la cultura mancata quando si tratterà di cominciare a lavorare. Ma saper utilizzare un computer non è solo aver un vantaggio lavorativo; è saper avere accesso ad una miriade di informazioni che sono il WWW, le enciclopedie su DVD e molti altri materiali. I nostri invece che non sanno come fanno?

Sveglia ministro. E vergogna.

Postato da Piero Tofy alle 0:27 | Commenti ( 12 )

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  • Propongo di adottare un programmatore come premier.
  • Mia zia da quest'anno insegna Tecnologia alle scuole medie, qualche giorno fa ho dato un'occhiata alla "Guida dell'insegnante" sulla quale sono presenti gli obiettivi per l'anno scolastico, c'era scritto che dalla classe seconda bisogna introdurre l'utilizzo di un linguaggio di programmazione, unico problema, i professori non ne hanno mai studiato neanche uno.  Forunatamente però suo marito, mio zio, è programmatore; le ho consigliato di farsi spiegare qualcosa, consigliare qualche libro e poi, il prossimo anno, quando ha laboratorio d'informatica, iniziare a spiegare almeno delle basi teoriche. Purtroppo non tutti gli insegnanti sposano un programmatore o ne conoscono uno, penso che un passo avanti sia fare corsi di programmazione per gli insegnanti; oppure assumere programmatori come docenti.
  • perfettamente d'accordo
  • Aggiungerei, che a me alle medie minacciavano di non portarci in aula di informatica.
    Minacciare? Informatica deve essere un obbligo come italiano, matematica ecc ecc, non visto come un optional piacevole.
  • Speriamo alle prossime elezioni ci sia un candidato giovane (meno di 50 anni) stile Obama.
  • Purtroppo si, l'italia è vecchia. Io sono uscito da meno di un anno da un ITIS indirizzo informatico e vi assicuro che, sia come strumenti che percorsi di studio, siamo ancora agli anni 80. L'ultimo aggiornamento è iniziato 3 anni fa, fortunatamente quando ho inziato io il trienno, però l'unica materia aggiornata era informatica. Avevamo dei laboratori con dei computer che facevano concorrenza ai 486 !! Oppure c'è stata quella riforma per trasformare gli ITIS in Licei Tecnologici il che equivaleva a diminuire le ore di Informatica & CO. tutto per fare latino e filosofia. Nulla togliendo a queste 2 materie, ma se uno fa un ITIS per informatica, vuole fare informatica e no latino, altrimenti andava al liceo.
    E poi c'è chi assume un programmatore straniero invece di uno italiano perchè lo paga meno e così c'è la cosiddetta fuga dei cervelli !! Gli italiani hanno grandi idee e capacità ma ovviamente devono "scappare" all'estero se vogliono avere qualche speranza . Putroppo il paese non cambierà mai.Coloro che ci governano non sanno vedere ad un palmo dal loro naso. Forse quando i nostri "colleghi" oltre oceano, o bastano anche quelli europei saranno ad un livello tale che rispetto a loro sembreremo uomini delle caverne allora forse lo stato farà qualcosa ma fino ad allora dubito.
  • Il problema dell'Italia e' che e' troppo legata a cio' che e' stato, per vedere cio' che sta succedendo in tutto il mondo, che il mondo sta cambiando ( Se ripenso alle scuole superiori, ITIS sez. Informatica, dove facevo piu' ore di letteratura che di informatica ). Il ministro pensa che ci siano altre discipline piu' importanti dell'informatica, e non si rende conto che, grazie all'informatica, e soprattutto a internet, e' possibile ampliare la propria cultura praticamente in ogni disciplina ( anche in quelle che a scuola non vengono insegnate ).
    Come si dice da noi: "e facimm semp chest!"
  • Non è questione di torto o ragione, è un dato di fatto accertato e da chiunque verificabile.
    Ad ogni modo ho citato lui perchè, da quello che ho visto, è l'unico a spronare verso internet e innovazione e rappresenta, secondo me, l'antitesi dei problemi che cita piero nel post.
    Facendo un paragone forte lo ritengo l'obama italiano, altro che veltroni.

    Forse l'ho deviata troppo sulla politica, ma alla fine è di quello che parliamo.
  • Io reputo i politici tutti uguali, ovvero persone che fanno i loro interessi e basta.
    Però non ha ragione Di Pietro a dire che Berlusconi fa le leggi solo per i suoi interessi ?
  • Ah per evitare fraintendimenti la colpa è anche dei governi di sinistra eh, la cui maggioranza più che non interessata a investire in queste cose è semplicemente ignorante.
    Ricordo un'intervista a D'alema che diceva "non ho l'orologio e non so cosa sia un computer".
    In particolare la sinistra è affetta molto più della destra dalla gerontocrazia, è piena di VECCHI, ci vuole una ventata di aria fresca, gente giovane e dinamica, stile obama. A sinisra c'è gente che sta in parlamento da 30 anni.

    Dal punto di vista di internet e nuove tecnologie se devo salvarne uno, salvo Di Pietro, anche se ci vuole l'interprete quando parla.
  • L'italia sarà sempre 1 passo indietro fino a quando non finirà questa gerontocrazia, il conflitto di interessi e i soliti problemi di fondo.
    Siamo governati da vecchi, i i vecchi vengono premiati per anzianità, a scapito della meritocrazia.
    Il nostro futuro viene pianificato da gente che quel futuro non lo vedrà mai.

    Qualsiasi uomo di mercato se potesse cercherebbe di mantenere lo status quo delle cose quando le cose gli fruttano, ma col progresso tecnologico non ci riuscirebbe e dovrebbe fare nuovi investimenti, affrontare nuova concorrenza, e si creerebbe nuova ricchezza per tutti ma anche maggior rischio per gli imprenditori.
    La prima situazione è quindi interesse del singolo imprenditore o del ristretto gruppo degli azionisti di maggioranza ("mungere la mucca" fino all'ultimo, sfruttare il vecchiume fino all'ultimo), la seconda situazione di concorrenza e progresso è interesse della collettività principalmente (anche dell'imprenditore, se supera il rischio dell'investimento iniziale).

    E' chiaro che finché siamo governati da chi è in conflitto fra i suoi interessi con quelli di tutti, le nuove tecnologie che potrebbero "aprire" i mercati e crearne di nuovi verranno snobbate.

    Basta pensare a quando per il digitale terrestre gli sgravi fiscali erano più alti di quelli per l'acquisto di un computer.
    Così invece di prendersi un computer e informarsi direttamente alla fonte uno può rincoglionirsi guardando i vari ballrò, matrix, vespa e fede e intanto acquistare un tesmed miracoloso su media shopping cliccando col telecomando.

    Poi è chiaro che nonostante dalla cosa pubblica gli sproni siano minimi le aziende private cercano lo stesso si stare al passo coi tempi e da qui il gap fra preparazione e reale mondo del lavoro che ormai deve fare i conti con imprese internazionali.
    Se i mercati non fossero liberi con l'UE e marcati internazionali non è escluso che ora saremmo ancora a fare i conti a mano e a fare ricerche sulle enciclopedia cartacee da 3000 euro come la trecani e simili.

    Per investire a fondo nell'informatica e generalizzando nelle moderne tecnologie anche energetiche ecc... c'è un forte bisogno di investimenti in ricerca, istruzione.

    Come avrai visto tu piero in prima persona in America Obama cosa sta facendo?
    Proprio quello che dico io, quello che vorremmo tutti, e quello che farebbe qualsiasi politico che ha come interesse il bene del paese prima dei suoi affari.

    Ma come diceva Idro Montanelli: "Berlusconi non ha idee, ma interessi"
  • E sarà sempre peggio! Invece di investire sull'informatica e la tecnologia lo stato la sta praticamente isolando, togliendo ore di laboratorio di informatica, togliendo i fondi alle scuole pubbliche italiane per i laboratori e l'aggiornamento degli strumenti di lavoro.