22 Gennaio 2007 Dipendenza da videogiochi
Mi ha lasciato molto sorpreso la news che ho casualmente trovato oggi, sfogliando il web qua e là in cerca di notizie di attualità e che ho immediatamente riportato sul sito a proposito dei "minatori dei giochi online".
News completa: http://www.pierotofy.it/pages/home/news/1444-in_cina_i_minatori_dei_giochi_online/ Faccio una riflessione in proposito in quanto pure io per qualche anno sono stato un videogiocatore abbastanza assiduo, soprattutto per quanto riguarda titoli come Star Wars Jedi Knight II, Empire Earth e Warcraft III, quindi mi son ritrovato di prima persona a sperimentare questa sorta di "vita virtuale", questa sorta di "mondo del tuo elter-ego": che cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro? Non voglio fare il solito catastrofista del tipo "diventeremo tutti dipendenti dai videogiochi", "comincieremo a pensare in binario", ecc. però posso dire che la situazione potrà diventare un tantino preoccupante, e la news che ho riportato ne è una piccola prova. Quello che spinge centinaia di migliaia di ragazzi (e anche adulti) a spendere così tante ore davanti ad un videogioco non penso sia più il solo divertimento. Anni fa un videogioco era solamente una sfida che aveva te come protagonista e il gioco come avversario da battere. Ne è esempio il mitico Arkanoid o anche chiamato Breakout, dove il muro da abbattare è l'unico avversario; in giochi come quello quando ti stufavi di giocare chiudevi il computer ed era finito lì. Tanto quando ti tornava voglia di giocare, riaprivi il computer e il muro era di nuovo lì, pronto per essere abbattuto. Oggi funziona così? No. Praticamente tutti i moderni grandi giochi online hanno i loro clan. Pure io ero parte di un clan quando giocavo a Empire Earth o a Jedi Knight II. In questo caso, il desiderio e la necessità di appartenere ad un gruppo, sebbene virtuale e costruito da sequenze di zeri e uni, comincia a creare una sorta di doveri che non necessariamente vanno incontro alle nostre voglie. Se il nostro clan si riunisce alle 21 di sera, tu alle 21 di sera vuoi essere presente, mangi in fretta la cena, a volte addirittura la salti, litighi con tuo padre per non andare a dormire perchè "devi finire questo match, altri 10 minuti". La cosa è ancora più forte nei giochi come World of Warcraft oppure Guild Wars. Se hai la sfiga di entrare in una gilda o in un clan americano con un fuso orario di 7-8 ore ti tocca svegliarti alle 3 di notte per portare avanti il tuo personaggio. Ti secca alzarti così tardi, a volte ti secca giocare così a lungo, però lo fai. Il fatto di [b]dover[/b] giocare per continuare a far parte del gruppo giustifica tutto questo, e la sensazione di riuscire a star dentro al gruppo ti grattifica. A volte succede che ti arrabbi, sbatti le mani sulla tastiera, urli al monitor sperando che il personaggio virtuale che ti ha appena ucciso ti senta sebbene tu sai che fra te e l'altra persona ci sono migliaia di km di distanza e non ti può sentire; però continui a giocare. Perchè è leggermente preoccupante il futuro? Perchè il realismo dei videogiochi sta crescendo a dismisura. E più il gioco diventa reale e più la tua esperienza virtuale sembra reale. Cosa succederebbe se i giochi diventassero tanto realistici quanto il mondo reale è? Per incontrare una persona non dovremmo neanche scomodarci di casa, basterebbe incontrarla su "Bespin" mentre si gioca a Star Wars. Non voglio fare il catastrofico, voglio solo invitare a riflettere... [i]"Dopo aver realizzato il problema, l'unico gioco a cui mi dedico ogni tanto sono gli scacchi; il tempo per dedicarmi ad altre attività è improvvisamente triplicato." Piero Tofy[/i]
Postato da Piero Tofy alle 4:31 | Commenti ( 12 )
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